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Ritrova l'equilibrio con la riflessologia plantare

Un trattamento naturale che stimola i punti riflessi del piede, aiutando a migliorare il benessere del corpo e della mente. Ideale per alleviare tensioni e favorire il rilassamento.

Ritrova l'equilibrio con la riflessologia plantare

Un trattamento naturale che stimola i punti riflessi del piede, aiutando a migliorare il benessere del corpo e della mente. Ideale per alleviare tensioni e favorire il rilassamento.

Riflressologia

Principi della riflessologia plantare“La riflessologia del piede è lo studio e la pratica di riflessi operanti nei piedi, che corrispondono ad altre parti del corpo. Con tecniche specifiche della mano e delle dita, la riflessologia provoca risposte (rilassamento) in parti del corpo corrispondenti.

Il rilassamento è il primo passo verso la normalizzazione, al ritorno del corpo a uno stato di equilibrio od omeostasi, in cui la circolazione può scorrere senza impedimenti e fornire nutrimento e ossigeno alle cellule. Con il ripristino dell’omeostasi, gli organi del corpo, che sono in effetti aggregazioni di cellule, possono quindi ritornare a uno stato o a una funzione normale”.

Kunz & Kunz, The Complete Guide to Foot Reflexology. La definizione dei coniugi Kunz è sicuramente l’illustrazione più esaustiva di ciò che la riflessologia plantare porti con sé, nella teoria e nella pratica.

Le prime notizie storiche sull’uso della riflessologia ci giungono dall’Antico Egitto attraverso un affresco di circa 4000 anni fa in cui è raffigurato un medico che stimola le dita dei piedi e delle mani del suo paziente. Nella tradizione cinese si deve a Mak Zi nel 480 a.C. l’approfondimento dello “On Zon Su”, o Terapia Zonale, il massaggio plantare a livello filosofico. Anche gli Indiani d’America la conoscevano e la praticavano per ripristinare la condizione di salute. Il dottor William H. Fitzgerald è riconosciuto da tutti come il fondatore della riflessologia moderna. Sin dal 1902 cominciò a studiare e sperimentare quella che lui stesso definì “terapia zonale”, lavorando sulle mani e sui piedi dei pazienti. In base alle sue teorie il corpo umano può essere suddiviso in dieci linee immaginarie che cominciano dalla testa e giungono alle mani e ai piedi e dividono il corpo anteriormente e posteriormente.

Ogni parte del corpo che è in una zona determinata da queste linee è collegata a un’altra tramite un particolare flusso energetico e queste due parti possono influire l’una sull’altra. La conferma di questa relazione tra diverse parti del corpo venne dimostrata da Fitzgerald nella manifestazione dei disturbi renali, che possono rivelarsi con disturbi dell’occhio poiché rene e occhio sono posti nella medesima zona.

Anche nei piedi è possibile tracciare altrettante linee, corrispondenti a quelle corporee: cinque sul piede sinistro e cinque sul piede destro. Inoltre, su ciascuno dei piedi si possono tracciare anche tre linee orizzontali, una alla base delle dita, una circa a metà tra le ossa corte e quelle lunghe del piede e una a livello del tallone.

Si stava così delineando una mappa del piede. Si deve però a Eunice Ingham negli anni 30 lo sviluppo della terapia riflessologica del piede. La terapista mise a punto il suo metodo utilizzando le dita delle mani, in modo particolare il pollice (Fitzgerald utilizzava strumentazioni) e ne divenne la divulgatrice ufficiale. In Italia Elipio Zamboni, un massofisioterapista, ha iniziato ad approfondire e diffondere la pratica, fondando la scuola triennale. Il suo insegnamento più importante: “Sedere ai piedi di un paziente è un atto di umiltà e amore”.

Come funziona la riflessologia plantare?I piedi sono strutture delicate, preziose, fondamentali per una buona qualità della vita. Essendo sottoposti a inevitabili sovraccarichi quotidiani, meritano di essere trattati con cura e attenzione. Per il corpo, mani e piedi sono speciali. Nessun altro organo sensoriale arriva a toccare il mondo intorno a noi, a viaggiarci dentro e a manipolarlo. Piedi e mani percepiscono cosa c’è ai piedi e cosa c’è in mano. Parallelamente alla riflessologia plantare, esiste quindi anche la riflessologia delle mani. L’esigenza di stare eretti sui due piedi richiede una comunicazione speciale fra piedi, mani e resto del corpo. Il linguaggio che il corpo usa per effettuare ciò è in effetti una combinazione di tensione dei muscoli, angolazione delle giunture e intensa pressione sul fondo dei piedi. Questa forma di comunicazione è indubbiamente silenziosa, ma è molto vitale in quanto determina la nostra effettiva sopravvivenza. Piedi e mani non solo ci consentono di reagire al pericolo, ma essi stessi consumano energia per soddisfare le normali esigenze quotidiane.

La sopravvivenza e l’energia necessaria per essa collegano mani e piedi in una speciale relazione con il corpo. In caso di pericolo sia mani che piedi partecipano alla reazione generale del corpo per assicurare la sopravvivenza: le mani sono preparate a prendere un’arma, mentre i piedi sono preparati a trovare un punto d’appoggio saldo o a fuggire.

Questo indissolubile legame tra mani, piedi e corpo vede mani e piedi che forniscono movimenti necessari, mentre gli organi interni forniscono il combustibile. Cosa si può curare con la riflessologia plantare?

La riflessologia plantare tende alla graduale eliminazione di tre condizioni, al fine di ripristinare l’equilibrio del corpo: congestione; infiammazione; tensione.

Riflressologia

Principi della riflessologia plantare“La riflessologia del piede è lo studio e la pratica di riflessi operanti nei piedi, che corrispondono ad altre parti del corpo. Con tecniche specifiche della mano e delle dita, la riflessologia provoca risposte (rilassamento) in parti del corpo corrispondenti.

Il rilassamento è il primo passo verso la normalizzazione, al ritorno del corpo a uno stato di equilibrio od omeostasi, in cui la circolazione può scorrere senza impedimenti e fornire nutrimento e ossigeno alle cellule. Con il ripristino dell’omeostasi, gli organi del corpo, che sono in effetti aggregazioni di cellule, possono quindi ritornare a uno stato o a una funzione normale”.

Kunz & Kunz, The Complete Guide to Foot Reflexology. La definizione dei coniugi Kunz è sicuramente l’illustrazione più esaustiva di ciò che la riflessologia plantare porti con sé, nella teoria e nella pratica.

Le prime notizie storiche sull’uso della riflessologia ci giungono dall’Antico Egitto attraverso un affresco di circa 4000 anni fa in cui è raffigurato un medico che stimola le dita dei piedi e delle mani del suo paziente. Nella tradizione cinese si deve a Mak Zi nel 480 a.C. l’approfondimento dello “On Zon Su”, o Terapia Zonale, il massaggio plantare a livello filosofico. Anche gli Indiani d’America la conoscevano e la praticavano per ripristinare la condizione di salute. Il dottor William H. Fitzgerald è riconosciuto da tutti come il fondatore della riflessologia moderna. Sin dal 1902 cominciò a studiare e sperimentare quella che lui stesso definì “terapia zonale”, lavorando sulle mani e sui piedi dei pazienti. In base alle sue teorie il corpo umano può essere suddiviso in dieci linee immaginarie che cominciano dalla testa e giungono alle mani e ai piedi e dividono il corpo anteriormente e posteriormente.

Ogni parte del corpo che è in una zona determinata da queste linee è collegata a un’altra tramite un particolare flusso energetico e queste due parti possono influire l’una sull’altra. La conferma di questa relazione tra diverse parti del corpo venne dimostrata da Fitzgerald nella manifestazione dei disturbi renali, che possono rivelarsi con disturbi dell’occhio poiché rene e occhio sono posti nella medesima zona.

Anche nei piedi è possibile tracciare altrettante linee, corrispondenti a quelle corporee: cinque sul piede sinistro e cinque sul piede destro. Inoltre, su ciascuno dei piedi si possono tracciare anche tre linee orizzontali, una alla base delle dita, una circa a metà tra le ossa corte e quelle lunghe del piede e una a livello del tallone.

Si stava così delineando una mappa del piede. Si deve però a Eunice Ingham negli anni 30 lo sviluppo della terapia riflessologica del piede. La terapista mise a punto il suo metodo utilizzando le dita delle mani, in modo particolare il pollice (Fitzgerald utilizzava strumentazioni) e ne divenne la divulgatrice ufficiale. In Italia Elipio Zamboni, un massofisioterapista, ha iniziato ad approfondire e diffondere la pratica, fondando la scuola triennale. Il suo insegnamento più importante: “Sedere ai piedi di un paziente è un atto di umiltà e amore”.

Come funziona la riflessologia plantare?I piedi sono strutture delicate, preziose, fondamentali per una buona qualità della vita. Essendo sottoposti a inevitabili sovraccarichi quotidiani, meritano di essere trattati con cura e attenzione. Per il corpo, mani e piedi sono speciali. Nessun altro organo sensoriale arriva a toccare il mondo intorno a noi, a viaggiarci dentro e a manipolarlo. Piedi e mani percepiscono cosa c’è ai piedi e cosa c’è in mano. Parallelamente alla riflessologia plantare, esiste quindi anche la riflessologia delle mani. L’esigenza di stare eretti sui due piedi richiede una comunicazione speciale fra piedi, mani e resto del corpo. Il linguaggio che il corpo usa per effettuare ciò è in effetti una combinazione di tensione dei muscoli, angolazione delle giunture e intensa pressione sul fondo dei piedi. Questa forma di comunicazione è indubbiamente silenziosa, ma è molto vitale in quanto determina la nostra effettiva sopravvivenza. Piedi e mani non solo ci consentono di reagire al pericolo, ma essi stessi consumano energia per soddisfare le normali esigenze quotidiane.

La sopravvivenza e l’energia necessaria per essa collegano mani e piedi in una speciale relazione con il corpo. In caso di pericolo sia mani che piedi partecipano alla reazione generale del corpo per assicurare la sopravvivenza: le mani sono preparate a prendere un’arma, mentre i piedi sono preparati a trovare un punto d’appoggio saldo o a fuggire.

Questo indissolubile legame tra mani, piedi e corpo vede mani e piedi che forniscono movimenti necessari, mentre gli organi interni forniscono il combustibile. Cosa si può curare con la riflessologia plantare?

La riflessologia plantare tende alla graduale eliminazione di tre condizioni, al fine di ripristinare l’equilibrio del corpo: congestione; infiammazione; tensione.

Benefici della riflessologia

Più nello specifico, i principali benefici della riflessologia sono i seguenti:

Benefici della riflessologia

Più nello specifico, i principali benefici della riflessologia sono i seguenti:

Controllare vari sintomi, dalla stitichezza al singhiozzo.

Sconfiggere l’insonnia facilitando il rilassamento e il riposo.

Ridurre nausea, vomito e digestione difficile.

Alleviare crampi, dolori muscolari e artrosi.

Controllare vari sintomi, dalla stitichezza al singhiozzo.

Sconfiggere l’insonnia facilitando il rilassamento e il riposo.

Ridurre nausea, vomito e digestione difficile.

Alleviare crampi, dolori muscolari e artrosi.

Eliminare l’ansia e lo stress.

Smettere di fumare.

Combattere la cellulite.

Alleviare anche gli acufeni, cioè il “fischio” persistente alle orecchie.

Eliminare l’ansia e lo stress.

Smettere di fumare.

Combattere la cellulite.

Alleviare anche gli acufeni, cioè il “fischio” persistente alle orecchie.

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